Ospedale di Rapallo, Tosi: "Privatizzazione della sanità nonostante l'emergenza" - LevanteNews
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Ospedale di Rapallo, Tosi: “Privatizzazione della sanità nonostante l’emergenza”

L'Ospedale di Rapallo.

“In barba all’emergenza sanitaria e bypassando il territorio, che non è stato informato e dunque non ha potuto confrontarsi sulla questione, tutta la Giunta regionale ha votato a favore per dare ufficialmente il via alla privatizzazione del secondo piano dell’ospedale di Rapallo”: così il capogruppo regionale Fabio Tosi commentando la delibera del 10 novembre.

“Noi siamo sempre stati contrari alla possibilità di consegnare ai privati una parte del nostro ospedale. La mia e nostra contrarietà si rafforza ancora di più, ora che tutta la Sanità regionale sta attraversando un momento delicatissimo di cui ancora non si vede la fine: ora più che mai, il pubblico si deve rafforzare”.

“L’iter l’avevamo già denunciato mesi fa. Eravamo stati tacciati di essere male informati. Ma la verità alla fine è venuta a galla: con l’ultima delibera di Giunta, una porzione importante del “Nostra Signora di Montallegro” sarà dato in affidamento a un “partner privato”. Così facendo, la Giunta porta avanti il progetto di privatizzazione della nostra sanità, che negli atti ufficiali regionali corrisponde al 15% del totale”.

“Per quanto riguarda il nosocomio rapallese, ci sono alcuni aspetti che andrebbero tenuti in considerazione e dovrebbero essere oggetto di confronto tra tutte le parti coinvolte: ad esempio, quale ritorno avranno, da questa “riorganizzazione”, i cittadini e il Comune di Rapallo? Ricordo che quando si avviò la costruzione del nuovo ospedale, il Comune, e dunque i cittadini con le loro tasse, supportò i costi dell’opera per un totale di 5 miliardi delle vecchie lire. Questo è un passaggio e un aspetto di non poco conto: è giusto privatizzare ciò che è stato finanziato con i soldi dei contribuenti? Quest’operazione rischia di lasciare il Comune e tutti i cittadini di Rapallo con il cerino in mano”.

“Anziché ragionare di “partner privati”, proviamo a mettere sul piatto un paio di proposte concrete e tutt’altro che fuori luogo o superate: portare il punto di primo intervento in funzione per 12 ore; garantire l’operatività continua di tutti i reparti e ambulatori, senza interruzioni”.

 

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