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Cronaca

Il blocco degli sfratti può trasformarsi in un disastro per il levante ligure

Secondo Confediliza viene messa a rischio la proprietà immobiliare e il reddito di migliaia di famiglie

Nasini, presidente di APE Confedilizia, con Spanziani - Testa.

«Altro che decreto rilancio, se viene approvato il blocco degli sfratti sarà il decreto affossamento. Soprattutto per Genova e per il levante, dove si stanno pagando più che nel resto d’Italia le conseguenze del Covid e il disastroso stato di isolamento rispetto al tema della mobilità».

Così Vincenzo nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale, interviene rispetto alla conferma di un’ipotesi purtroppo concreta di sospensione degli sfratti fino al prossimo 31 dicembre, su proposta di Leu e Pd: «Siamo moto preoccupati di questa iniziativa da pare di due forze che fanno parte della maggioranza – aggiunge Nasini – questo sarebbe un provvedimento liberticida, incostituzionale e antidemocratico gravemente e inusitatamente lesivi della proprietà edilizia. Ma nel nostro caso sarebbe anche un colpo di grazia per tanti e che invadono il campo dell’autonomia negoziale privata. Nel caso di Genova e del Levante, questa scelta significherebbe la perdita di reddito per molte famiglie, già colpite da altri problemi».

Nasini si è anche sentito sull’argomento con Giorgio Spaziani testa, presidente nazionale di Confedilizia che ha ricordato come «Il blocco degli sfratti fino a fine anno, deciso dalla maggioranza è un atto da irresponsabili e un insulto al diritto di proprietà». L’emendamento contestato ha avuto il via libera della Commissione Bilancio: «Gli italiani che hanno appena versato i primi 11 miliardi dell’Imu 2020, che il Governo non si è neppure degnato di rinviare. Adesso arriva quest’emendamento capestro, che peraltro si applica a situazioni che nulla hanno a che fare con il Covid. In questo periodo di blocco non c’è stato alcun provvedimento che abbia stabilito il diritto del proprietario di ritornare in possesso dell’immobile» – aggiunge Spaziani testa. Mentre nasini ricorda che di fronte alla crisi ci sono soluzioni alternative: «Questo Governo ha stabilito che, di fatto, lo Stato si fa carico del 60% dei canoni di locazione di tre mesi particolarmente critici per il Covid: dovrebbe allungare almeno questa previsione oltre a fare qualcosa di forte per l’abitativo. Se un inquilino non è in grado di pagare il canone lo Stato deve pagare quel canone. E’ questa la strada, non quella di intromettersi in situazioni stabilite da giudici e dire che il diritto da un giorno all’altro non esiste più».

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